M’editar is so good: blocco dello scrittore e manie di perfezionismo | pillola #6 Leggi più tardi

Ciao e bentornato a un nuovo episodio di m’editar is so good: pillole di autoediting.

Nell’episodio precedente abbiamo parlato dei cinque errori grammaticali più frequenti della lingua italiana che ogni scrittore professionista dovrebbe evitare.

In questo sesto incontro parleremo di una figura archetipica della scrittura: l’antagonista nella sua veste più oscura, ovvero quella del blocco dello scrittore.

Come ogni eroe che si rispetti anche lo scrittore ha la sua nemesi. Proprio come ogni storia ha un cattivo che ostacola il protagonista, anche il suo creatore – cioè tu – dovrà affrontare i propri draghi.

Il blocco dello scrittore e le manie di perfezionismo

Il lato oscuro della revisione

Prima regola del #WritingClub:
Il blocco dello scrittore non esiste!
Seconda regola del #WritingClub:
La perfezione non esiste!
Terza regola i draghi…

… Ok, esistono, ma puoi tenerli a bada.

Quante volte hai iniziato a scrivere un romanzo, ma ti sei arenato dopo poco tempo? Eppure, la storia è tutta nella tua mente: chiara e limpida! Come è possibile?

I motivi possono essere tantissimi e non sempre legati alla scrittura vera e propria. La prima cosa da fare è analizzare le cause più probabili.

Cura il blocco dello scrittore partendo da te stesso. Nessuno ti conosce meglio.

Blocco totale o parziale

Anzitutto, occorre capire se il blocco dello scrittore riguarda la scrittura in ogni sua forma oppure se è localizzato in un certo tipo di scene o contesti.

Le cause più probabili del blocco dello scrittore provengono spesso dalla vita di tutti i giorni; in alcuni casi, si tratta, invece, di problemi legati alla sfera psicologica e caratteriale e al desiderio di perfezionismo, che può rinchiuderti in un circolo vizioso. A volte è un blocco settoriale, che riguarda determinati aspetti della scrittura, come vedremo più avanti.

Partiamo analizzando le cause più frequenti che inibiscono la scrittura:

Ricorda! Il blocco dello scrittore è passeggero! Si tratta solo di un momento in cui il cervello ha bisogno di riorganizzarsi.

Le prime due cause sono piuttosto diffuse. Tutti abbiamo mille impegni. Siamo divisi tra famiglia e incombenze, e il tempo sembra non essere mai abbastanza!

1. Il Tempo

Giornate frenetiche

Se le tue giornate sembrano non finire mai, e ti dividi tra il lavoro, la famiglia e gli impegni prova ad adottare alcuni trucchetti che ti faranno utilizzare il tuo tempo fino all’ultimo secondo.

Non mi interessano le ore della giornata, ma che non mi sfugga il tempo dalle mani…

Will Salas – In Time
  • Note vocali: registra sul cellulare le tue idee; scene intere. Potrai riascoltarle e sistemarle quando ti siedi alla scrivania;
  • Audio to text: usa un programma che converte la tua voce in testo. Editare e riscrivere parti già su un file è più facile che iniziare da una pagina bianca.
  • Scrivi al cellulare: se le note vocali e i convertitori non fanno per te, puoi sempre scrivere sul cellulare nei tempi morti: mentre sei in fila alla posta, o sui mezzi pubblici.
  • Rifletti: c’è una scena particolare in cui sei bloccato? Pensa a come vorresti svilupparla. Puoi farlo anche mentre fai la spesa o guardi fuori dall’autobus.

2. Lo Spazio

Un posto tutto tuo

Può sembrare banale, ma la mancanza di uno spazio da dedicare alla scrittura potrebbe impedirti di scrivere quando riesci finalmente a sederti davanti al computer.

Scrivania, tavolo della cucina, poltrona preferita e portatile sulle ginocchia, non importa quale sia il tuo spazio sacro, l’importante è che rispetti queste caratteristiche:

  • Pulito e ordinato: fiera della banalità, concordo. Eppure, il disordine e la polvere possono distrarti. Soprattutto, quando le idee non riescono a passare dalla mente al foglio. Persino le spire dell’incenso che hai acceso per rilassarti potrebbero catturare la tua attenzione, per poi indurti a pulire la cenere che è caduta. Da lì a buttare il bastoncino di legno e controllare se segue la differenziata è un attimo, perché è di legno, vero? Quindi, va nella carta, giusto? Oppure, no?
  • Dedicato: Anche se può essere difficile usalo solo per scrivere. Le case moderne sono sempre più piccole. Se usi il tavolo della cucina, sforzati di usarlo solo per mangiare e scrivere. Altrimenti, diventerà il tavolo degli impegni e risucchierà ogni tuo desiderio di scrittura non appena toccherai la sedia.
  • Silenzioso: assicurati di lavorare nel silenzio o, se preferisci, ascoltando della musica rilassante, per favorire la concentrazione. Alcuni acquistano delle cuffie anti-rumore, ma visto il costo elevato si può sopravvivere anche con degli accorgimenti: se coniuge e figli rendono difficile questa parte concorda con loro degli orari o, se i bambini sono piccoli, prova ad alzarti un’ora prima al mattino (!) I primi giorni ti odierai per aver seguito questo consiglio, ma in poche settimane diventerà una meravigliosa abitudine. Non ci credi? Dai un’occhiata a questo articolo. Ti tornerà utile anche in caso di vicini rumorosi e poco collaborativi. Dormiranno anche loro prima o poi!

3. La Paura

Quando l’ansia rompe gli argini

Tutti abbiamo paura di qualcosa. La paura ci aiuta a sopravvivere, a compiere le scelte più convenienti per il nostro bene, a essere cauti. Troppa paura però ci immobilizza e rende difficile anche respirare.

Ansia & Stress

Le giornate interminabili e la mancanza di uno spazio personale, per decomprimere gli impegni incasellati a Tetris®, la frustrazione per essere troppo stanchi da non riuscire a scrivere quando si riesce a ritagliare il tempo per farlo, possono favorire l’insorgere di disturbi di ansia e stress.

Cosa fare in questi casi? Trasferirsi su un’isola deserta sembra il paradiso lontano. L’omicidio è ancora un reato… e una casa più grande è fuori discussione. L’alternativa? Beh, ce ne sono tante:

  • Impara a dire no: inserisci i tuoi bisogni nelle priorità;
  • Prepara una tisana: il semplice gesto di infondere spezie profumate nell’acqua calda possiede un potere rilassante. Lasciati cullare dagli aromi, chiudi gli occhi e lascia la tua mente libera di vagare. Abbraccia i pensieri che quelle fragranze ti ispirano; i ricordi a esse associati. Ce n’è uno legato a un momento felice?
  • Passeggia: camminare aiuta a liberare la mente dai pensieri spiacevoli e dallo stress. Aiuta il corpo a scaricare le energie in eccesso, tenerti in forma e schiarirti le idee;
  • Medita: bastano cinque minuti al giorno di meditazione per migliorare la qualità della vita. Siediti o sdraiati, cerca di liberare la mente. Puoi seguire un esercizio guidato oppure concentrarti sul tuo respiro. Lasciando la mente libera di non pensare a niente (difficile, lo so) farai posto a pensieri nuovi, che prima non ascoltavi perché la tua mente era troppo affollata. Le prime volte sarà difficile: tenderai tenderà a pensare ai problemi e alle preoccupazioni. Sfrutta le prime sessioni per capire su cosa si concentra il tuo pensiero. Potresti trovare il motivo del tuo blocco!

Ansia e Stress

Critiche costanti e mancanza di amore turbano la salute mentale. Ignora la vocina che ti dice che sbaglierai. Tanto meno le persone intorno a te! Con la meditazione puoi liberare la mente dai tuoi pensieri, ma sta a te decidere di ignorare le persone negative che ti circondano o di inserirle nel tuo libro e farne ciò che vuoi! La strada è lunga, ma non impossibile.

Cosa dicono le pubblicità degli shampoo: tu vali. Ricordi? All’inizio le modelle dicevano io valgo. Poi lo hanno cambiato. Un motivo ci sarà!
È giusto e sacrosanto cercare l’apprezzamento e il sostegno nelle persone alle quali vuoi bene, ma è altrettanto importante amare e apprezzare sé stessi.

Credi in te. Ti piace scrivere? Scrivi. Sarà una storia mediocre? Non puoi saperlo finché non ti permetti di raccontarla.

Se anche dovesse fare schifo, ti sarai sbloccato e avrai una base di partenza per migliorarti. Se non scrivi niente non migliorerai mai e allora darai ragione a chi ti critica. Sono solo invidiosi e lo sai. Perciò, non dargli ragione!

Scrivi.

Perfezionismo eccessivo

Qui ci ricolleghiamo al punto precedente: scrivi e ti criticano; provi a riscrivere, ti criticano ancora, e così via all’infinito.
Un circolo vizioso di una negatività spaventosa.

Finché non inizi a criticarti anche tu puoi ancora salvarti. Il blocco dello scrittore arriva quando la tua voce si unisce al coro. In quel preciso momento smetti di scrivere e ti autocensuri prima ancora di terminare una frase: nemmeno il tempo di corrugare la fronte e l’hai già giudicata in almeno venti modi differenti.

Fregatene!

Scrivi.

Puoi sempre correggere più tardi. Inoltre, se non scrivi non migliori e dai ragione alle vocine malefiche. Ecco qualche consiglio per spezzare le catene:

  • Stabilisci un tempo: scarsità e urgenza. Queste due parole sono alla base delle offerte marketing. Puoi passare i prossimi 25 minuti ad acquistare qualcosa su internet. Oppure, puoi utilizzare la pomodoro technique per scrivere. Troppe vocine? Impostalo a 10 minuti e vedrai che non avrai tempo per criticarti!
  • Distrai la mente: vai in un museo, guarda un quadro, esci nella natura. Da solo, senza nessuno che possa giudicare. Noterai che le persone al di fuori della tua cerchia più ristretta non si curano di quello che fai. Se non ti è possibile uscire e recarti in un posto nuovo, cerca un’immagine che ti piace. Apri Pinterest® e lasciati ispirare dalle bacheche e dalle proposte e isolati dall’ambiente circostante. Quando devo rilassarmi cerco un colore e guardo le immagini proposte. Ti serve energia? Cerca il rosso; vuoi rilassare la mente? Il verde, il lilla e l’azzurro possono aiutarti. Una bella cascata immersa nella natura al tramonto magari? Mi raccomando però: alla prima immagine che ti ispira inizia a scrivere!
  • Iscriviti a un gruppo di lettura: leggere i lavori degli altri ti aiuterà a diventare meno critica e aprirti. All’inizio ascolta gli altri, come si approcciano ai testi che leggono, cosa guardano, come motivano le proprie critiche che – in questo caso – saranno costruttive e finalizzate al miglioramento. Quando ti sentirai pronto potrai proporre qualcosa di tuo.
  • Leggi delle citazioni sull’autostima e la scrittura: l’ideale sarebbe leggerle a voce alta, ma va bene anche a mente. Ci sono molti siti e applicazioni dove puoi leggerle. Alcune ti permettono di personalizzarle e aggiungere le tue citazioni preferite, o aggiungere le tue (il che ti porterebbe a scrivere).
  • Rielabora i libri che ami: prendi i romanzi dei tuoi autori preferiti e riscrivi le scene che ti sono piaciute di più, o di meno, e scopri come cambia la tua voce rispetto al tuo idolo letterario. Il punto non è batterlo in stile e qualità, ma scrivere. Ti aiuterà a capire i tuoi punti deboli e quelli di forza. Dopo qualche paragrafo avrai voglia di iniziare qualcosa di tuo. Magari, ti sarà venuta l’idea per una bella fan fiction.
  • Leggi la biografia di uno scrittore: se pensi che i tuoi autori preferiti siano nati famosi e bravissimi ti sbagli di grosso. Stephen King era solito appuntare le lettere di rifiuto degli editori a un chiodo appeso al muro della sua stanza. Ti consiglio caldamente la sua autobiografia On Writing e scoprirai che la sua vita, prima di farsi un nome, non è stata proprio rose e fiori. Anche J.K. Rowling potrebbe illuminarti la giornata: non ha scritto biografie, ma in rete ci sono alcuni suoi discorsi motivazionali che spazzeranno via le critiche nella tua mente in un attimo.

4. L’organizzazione

Pianificare è la chiave del successo

L’appetito vien mangiando. Nella scrittura è la stessa cosa. Quando inizi a digitare le parole, a dare un senso alle scene, alle azioni dei personaggi, è più difficile fermarti. Per cui iniziare con il piede giusto è fondamentale per entrare nel giusto stato emotivo. Nel punto uno ti ho accennato di alcune applicazioni per ottimizzare i tempi, adesso, invece, entriamo nel vivo dell’argomento. L’organizzazione è una forma mentale che ti permette di essere sempre cinque mosse in anticipo, come negli scacchi.

  • Pianifica la tua settimana: dedica almeno un’ora a settimana a pianificare gli eventi salienti per ogni giorno. Non serve una lista lunga e particolareggiata. Inserisci le note più importanti. Aggiungerai giorno per giorno quelle improvvise o meno prioritarie. Assicurati di riservare almeno 25 minuti per la scrittura. Se non riesci tutti i giorni individua quelli meno impegnativi e annota il tuo impegno con la scrittura.
  • Divide et impera: come gli antichi evita di concentrare tutte le attività insieme. Alterna i giorni in cui scrivi a quelli in cui pianifichi o rifletti sulla scena da scrivere. Appena l’idea arriva scrivila, dettala, o annotala in un vocale (vedi punto uno). Se svolgi un’attività sportiva associala alla pianificazione mentale. Nei giorni in cui sei fisicamente più riposato (impegni a parte) ti potrai dedicare alla scrittura.
  • Annota i tuoi progressi: aggiorna il tuo bullet journal (va bene anche il calendario del computer) e annota quello che hai fatto. Nei momenti in cui il blocco dello scrittore si fa sentire, usa il tempo riservato alla scrittura per rileggere i tuoi piccoli successi.
  • Delega: impara a lasciarti aiutare. Chiedi al tuo partner di aiutarti negli impegni domestici o in qualche faccenda burocratica che ti porta via tanto tempo. Stabilite un equilibrio. Se avete dei figli piccoli intercambiatevi per portarli o prenderli da scuola (lavoro permettendo) o cercate qualche altro genitore per un mutuo soccorso. Alcuni si organizzano per intercambiarsi e andare a prendere il proprio bambino e quelli delle altri un paio di volte a settimana. Nei giorni in cui tocca a loro puoi approfittarne per scrivere.
  • Erase and Rewind: diceva una canzone dei Cranberries. Scrivi… una lista, che contiene tutte le attività che svolgi ogni giorno, dalla più importante alla più insignificante e il tempo impiegato: Ti lavi i denti? Scrivilo; accarezzi il gatto? Anche – e sono seria – il gatto, cane o quello che è. I nostri pelosetti ci allietano la vita, ma quando monopolizzano i nostri spazi portano via tempo prezioso. Quando devi andare a lavoro una carezza e via, giusto? Beh, fai conto che stai andando a lavorare: li coccolerai in un altro momento. Per una settimana annota tutto quello che fai, se possibile, a stretto giro. Dopo sette giorni, esamina il tuo elenco e inizia a sbarrare le azioni superflue: hai giocato a Candy Crash per 20 minuti (come vola il tempo)? Sbarrare. Video di gattini 10 minuti? Sbarrare. Chiacchiere tanto per socializzare con colleghi, amici reali o virtuali, condomini che si vogliono lamentare e si accollano tipo impepata di cozze? Socializza quando hai scritto: avrai un ottimo argomento di conversazione, per ora giocati la carta “quanto sono fighi i miei personaggi ora te li racconto per filo e per segno” e di colpo avrai più tempo per scrivere (occhio! Gli amici veri ti ascolteranno…); Il tuo tempo è come l’ossigeno: ogni attività superflua drena tempo e ti sottrae aria vitale. Se non vuoi soffocare diventa consapevole di quello che fai. Quando hai cancellato le voci mangiatempo, cerca di capire se alcuni impegni possono essere svolti in altri giorni o in momenti diversi della giornata. Confeziona una valigia degli appuntamenti: deve entrarci tutto, perciò usa anche le tasche nascoste dietro le zip.

5. L’argomento

Per scrivere un romanzo devi avere qualcosa da dire

Questa è la linea di non ritorno: stai per varcare un territorio molto pericoloso. Per ottimizzare i tempi della scrittura devi conoscere l’argomento che andrai a trattare. Per sapere cosa devi scrivere devi pianificare. Se sei un pianificatore questo punto probabilmente non ti interessa: perciò, vai a scrivere o rileggi i punti precedenti. Quanto a te, mio caro esploratore probabilmente starai guardando lo schermo a bocca aperta, ma non odiarmi. Apprezzo chi scrive senza una meta, in un esercizio creativo che lascia emergere sé stesso. Però, se vuoi completare un romanzo in un tempo ragionevole e hai poco tempo devi stare sul pezzo. Apri gli occhi e prendi appunti:

  • Arco narrativo: Scrivi la storia a grandi linee. Chi è l’eroe, che cosa fa? Dove si trova? Quando e perché.
  • Dividi le scene: dividi in blocchi l’attività senza pensare ai titoli dei capitoli. Come inizia la storia? Come finisce? Quali sono i passaggi intermedi per arrivare da un punto all’altro?
  • Prepara dei riassunti: descrivi schematico cosa succede. – Consiglio: scrivi i nomi di personaggi, luoghi e azioni importanti in maiuscolo, per trovare più rapidamente le scene dove sono presenti –; un esempio semplice: “A notte fonda l’EROE entra in un BAR, ordina da bere e chiede se c’è un TELEFONO, perché il suo è scarico. La porta del BAGNO si apre e ne esce un uomo butterato che si allaccia la cinta: l’ANTAGONISTA. I due si guardano e l’EROE si precipita fuori dal locale, inseguito dall’altro”. Questo è un esempio brevissimo, ma efficace per capire cosa si intende per riassunto schematico. Come vedi non c’è stile narrativo, solo un semplice susseguirsi di eventi. Scrivine uno per ogni blocco, così come ti viene. Per ora non pensare all’ordine cronologico, né all’intreccio finale. Prepara i riassunti. Li sistemerai dopo averli letti.
  • Preparati mentalmente: nel giorno dedicato alla scrittura, possibilmente appena sveglio, leggi il riassunto del blocco che vuoi scrivere quel giorno. Puoi procedere linearmente nella storia oppure a tuo gusto. Gli schemi ti permettono di saltare da un punto all’altro del romanzo, senza rischiare incongruenze o dimenticare dettagli. Scegline uno, in base al tempo a disposizione o al tuo umore e poi esci, vai a lavoro, svolgi le tue incombenze giornaliere: la mente lavorerà per te; nei momenti liberi penserà a quel riassunto. La sera, quando ti metterai seduto a scrivere scoprirai di avere un quadro molto più preciso su cosa scrivere. All’inizio saranno pochi dettagli, che aumenteranno con il tempo e la pratica.
  • Analizza il punto in cui ti sei bloccato: a volte, il famigerato blocco dello scrittore non è altro che un campanello d’allarme del tuo inconscio che non vuole scrivere una determinata scena. Potrebbe essere sbagliata, incongruente o, semplicemente, potrebbe trattare un tema che psicologicamente non sei pronto ad affrontare in quel momento. Se tutti i punti sopra non funzionano, forse, dovresti chiederti se vuoi davvero scrivere quella scena.

Alla fine, il blocco della scrittura è più un’idea che non un impedimento reale, a volte un campanello d’allarme che abbiamo perso di vista la trama. La vita quotidiana sembra studiata per drenare tutto il tempo, lasciandoci con una sensazione un po’ confusa quando pensiamo come lo abbiamo effettivamente impiegato. Più che sindrome della pagina bianca dovremmo chiamarla alla ricerca del tempo perduto.

Spero di averti mostrato il tuo antagonista, ma soprattutto le armi che hai a disposizione contro di lui. Adesso vai e aiuta il tuo eroe ad affrontare il suo nemico, una parola dopo l’altra!

Occhi aperti e buona scrittura!

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