M’editar is so good: punteggiatura – trattini e puntini di sospensione | pillola #10 Leggi più tardi
Ciao e bentornato a un nuovo episodio di m’editar is so good: pillole di auto editing.
Nell’episodio precedente abbiamo completato il discorso della pillola #8 con i correttori automatici online.
In questo decimo episodio cerchiamo di rendere visivamente ordinato il tuo manoscritto durante la correzione di bozze, attraverso la differenziazione della punteggiatura, dentro e fuori i dialoghi.
Come già detto nelle pillole precedenti, questo lavoro è solo un’opera di pulizia preliminare e non sostituisce l’occhio professionale di un correttore di bozze in carne e ossa.
Prima regola del #WritingClub:
i puntini di sospensione… sospendono.
Seconda regola del #WritingClub:
I trattini interrompono.
Terza regola…
… La formattazione della punteggiatura si decide all’inizio.
Correzione di Bozze
La punteggiatura
Si sente tanto parlare di correzione di bozze in ambito editoriale, ma in realtà ogni volta che si agisce su un testo, viene formattato e pulito da sviste, lapsus e refusi, si agisce in tal senso. Per cui, si può parlare di correzione di bozze sia quando rileggi le eMail di lavoro, prima di inoltrarle, sia quando attenzioni un testo complesso, quale è un romanzo.
Come abbiamo visto nella pillola #7, in entrambi i casi, è consigliabile effettuare più letture, ovvero più giri di bozza, e – soprattutto – lasciar passare un po’ di tempo tra una fase di lettura e l’altra.
Infatti, la mente tende a ricordare il contenuto di un testo e leggere correttamente le parole nonostante i refusi, purché la prima e l’ultima lettera siano posizionate al loro posto.
Nel caso di una eMail, i tempi possono essere più brevi. Magari, si prepara tutta la corrispondenza da inoltrare a stretto giro e poi ci si dedica ad altre attività o si può bere un caffè, prima di rileggerla.
Quando invece si affronta un testo lungo, che richiede tempi di elaborazione notevoli, si possono scegliere varie strade ed espedienti per impedire alla mente di abituarsi al registro usato (se non sai cos’è il registro leggi questo articolo).
Se hai letto gli articoli precedenti di M’editar is so good: pillole di auto editing, abbiamo parlato dei vari consigli e trucchi per una rilettura accurata. In questo articolo voglio soffermare l’attenzione su alcune scelte nella punteggiatura, che mostrano gli stati d’animo, senza doverli descrivere esplicitamente, in una sorta di show don’t tell.
Punteggiatura
Trattino o puntini di sospensione?
Trattino e puntini di sospensione esprimono incertezza, interrompono una frase, segnalano una sequenza dialogica. Questi segni grafici sono usati in vari modi. Per cui è opportuno stabilire all’inizio della stesura in quale chiave impiegarli. Se pensi possa essere utile, scrivete su un foglio di carta la formattazione prestabilita, in una sorta di legenda, oppure utilizza gli stili di Word® e le scorciatoie per impostare il tipo di segni grafici da usare per ogni occasione.
Il trattino
Ci sono tre tipi di trattino: corto, medio – spesso confuso con il precedente – e lungo. I trattini sono spesso interscambiati, come se indicassero lo stesso segno grafico, nonostante abbiano destinazioni differenti.
Vediamo nel dettaglio come si usa ciascun tipo di trattino: corto, medio e lungo.
Il trattino corto
Il trattino corto si usa nelle parole composte, come ad esempio: e-mail, post-produzione, Prima guerra mondiale 1914-1918, e via dicendo. Unisce quindi due parole strettamente correlate tra loro.
Errore comune è utilizzare il trattino corto come apertura di un dialogo, per indicare un inciso oppure per interrompere bruscamente una frase. Per questa funzione ci sono gli altri due tipi di trattino.
Il trattino medio
Nonostante molti scrittori utilizzino il trattino corto, poiché presente sulla tastiera, il trattino medio è il più corretto da usare per aprire una stringa di dialogo, e per gli incisi, anche se viene spesso sostituito dai due punti, dalla virgola – o, peggio ancora – dalle parentesi tonde, come se i due segni grafici fossero equivalenti; il trattino medio si usa, inoltre, per i cambi di argomento all’interno di una stessa frase.
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Il trattino lungo
Il trattino lungo è poco usato dagli scrittori autopubblicati: l’ho visto usare molto di rado, sostituito – erroneamente – dai puntini di sospensione. Il trattino lungo indica una interruzione brusca, usato soprattutto nei dialoghi, per troncare la conversazione quando il personaggio smette di parlare all’improvviso o viene interrotto da un altro interlocutore.
Sulla tastiera qwerty è presente solamente il trattino corto. Per ottenere gli altri due basta andare, su Word®, nei simboli e selezionare altri simboli → caratteri speciali. Sia per chi usa questo editor di testo sia per quelli che preferiscono un altro programma, come abbiamo visto nei precedenti episodi, è possibile stabilire una sequenza di tasti scorciatoia per digitare il trattino medio e il trattino lungo oppure ricorrere al codice ASCII:
Trattino medio (–) ALT + 0150
Trattino lungo (— ALT) + 0151
Adesso hai tutti gli strumenti per mostrare graficamente correlazioni, incisi, dialoghi e interruzioni in modo chiaro e univoco. L’unico consiglio è però di non abusare del trattino medio per enfatizzare le informazioni: si tratta pur sempre di una variazione nella fluidità del testo.
Infatti, chi legge interrompe la lettura domandandosi inconsciamente cosa accadrà. Troppe micro-interruzioni potrebbero minare la sua attenzione e fargli chiudere il tuo romanzo.
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I puntini di sospensione
Sopra ti ho accennato della tendenza di molti autori a usare i puntini di sospensione per indicare una interruzione nel dialogo. Si tratta invece di un elemento di ritardo nella comunicazione. I puntini di sospensione vengono usati soprattutto nei dialoghi per mostrare allusività, esitazione, reticenza, ripensamenti oppure ci mostra quando un personaggio pensa mentre parla, soffermando l’attenzione sulla sua riflessione.
I puntini di sospensione possono essere usati per stupire, per creare ansia, attesa, ma non per interrompere il dialogo in modo brusco.
Quando vengono usati per ostacolare il discorso di un personaggio, magari perché il suo interlocutore vuole impedirgli di completare la frase, o vuole intervenire nonostante stia parlando un’altra persona, considera che usare i puntini di sospensione indurrà a percepire il cambio in modo morbido e delicato. Quindi, se il tuo intento è impedire con veemenza al personaggio coinvolto nel dialogo di completare il discorso è opportuno affidarsi al trattino medio.
I puntini di sospensione sono utili anche quando si riporta un testo omettendo le parti non interessanti ai fini della citazione. In quel caso si trovano all’interno delle parentesi quadrate.
In questo modo, si indica con chiarezza che l’estratto appartiene a un testo più lungo di cui è stata omessa una parte.
In ogni caso, sia che intendi usare i puntini di sospensione per segnare graficamente una interruzione morbida sia che tu voglia comunicare incertezza, i puntini di sospensione sono sempre e solo tre: non due, non uno, non quattro, non millemila – tre.
Per approfondire puoi leggere questo articolo.
Inoltre, quando si utilizzano i puntini di sospensione in una frase, laddove cambia l’argomento, la parola successiva inizia con la lettera maiuscola. Anche in questo caso, il consiglio è moderazione. Esagerare con questo segno grafico produce molte pause nella lettura, e alla lunga potrebbero annoiare il lettore.
La punteggiatura
Esercizio di scrittura n. 1
Per quanto sia molto semplice capire quando usare i diversi tipi di trattino e i puntini di sospensione apri un libro che ti piace o riscrivi una frase del tuo romanzo nelle due versioni: usando i trattini e i punti di sospensione. Leggi ad alta voce entrambe le versioni e valuta l’effetto. Se hai un alpha reader o un beta reader (se non sai cosa sono leggi questo articolo) chiedi a loro di leggere le due versioni e vedi quale preferiscono.
Qual è il tipo di trattino che usi di più? Conoscevi la funzione dei puntini di sospensione? Scrivilo nei commenti. 🙂
Occhi aperti e buona revisione!
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