Tariffe freelance: come trovare clienti con un budget adeguato e non svendere il tuo lavoro Leggi più tardi

La tariffa del vicino è sempre migliore

Lo sfogo sui social network

Scegliere le tariffe freelance adatte può essere complesso. In più, talvolta, i Clienti faticano ad arrivare, si comincia a cercare su internet e sembra che il mondo riesca a guadagnare il giusto e solo tu ti vedi proporre tariffe da fame.

Risultato?

Spesso si leggono sfoghi sui social network:

  • Dove si trovano questi fantomatici professionisti che guadagnano 50 euro l’ora;
  • Mi hanno offerto 0,0001 centesimo lordo, ma in giro tutti dicono di prendere tariffe più alte. Ma se le aziende pretendono queste tariffe vuol dire che qualcuno accetta.

E così via.

Come ti ho detto anche in altre lezioni di Vita da Freelance, il consiglio principale è di non accettare tariffe troppo basse.

accettare tariffe da fame

Accettare tariffe sottomercato ha tanti aspetti negativi:

  1. Rovina il mercato;
    Il mercato è composto da domanda e offerta. In ambiti dove c’è molta concorrenza capita di trovare tariffe più basse, ma accettare compensi sotto una certa soglia, anche a costo di rimetterci darà vita a un circolo vizioso per cui il mercato si aspetterà importi sempre più bassi e percepirà la qualità relativa sempre di meno.
    Il risultato è che molti professionisti abbandoneranno il lavoro per cambiare ambito e rinnovarsi e ci sarà sempre meno qualità.
  2. Occupa tanto tempo fruttando poco.
    Un professionista degno di questo nome è sempre attivo nell’ambito dell’aggiornamento professionale. Una parte del suo tempo sarà dedicata alla formazione e all’aggiornamento continuo delle competenze.
    Accettare lavori sottopagati rosicchia questo tempo, in quanto per raggiungere un compenso adeguato in grado di provvedere al costo della vita richiederà sempre più ore a discapito sia del tempo libero e degli affetti, sia del tempo dedicato all’aggiornamento e alla qualità del lavoro.
  3. Intacca l’autostima.
    Di solito, chi paga poco, sottomercato, è convinto di pagare tanto: non percepisce la reale qualità del lavoro altrui… e pretende.
    Tranne rarissimi casi in cui il cliente o l’azienda apprezza il lavoro, specie a importi sottomercato, si trova chi è convinto di darti una grande opportunità!

E ci rimetto pure, eh!

Cliente che sottopaga

Quante volte si è sentita questa frase?
In realtà quello che ci rimette sei tu. Accettare compensi da fame, sottomercato, alla lunga dirà al tuo cervello che il tuo lavoro non vale. La tua autostima ne risentirà sempre di più.

Tempo fa ho ricevuto una email in cui mi chiedevano di lavorare per me, anche gratis, pur di fare esperienza.
Personalmente sono contraria, anche la gavetta si paga. E ho risposto di conseguenza.

La persona mi ha ringraziato perché le ho ricordato che la professionalità e il tempo hanno un valore, e lo stava dimenticando.

Questa e altre email, interventi trovati nel web mi hanno spinta a realizzare il corso Vita da Freelance proprio per aiutare chi sta muovendo i primi passi nel mondo freelance online.

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Come dicevano in una pubblicità:

Io valgo.

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Ricordalo. Sempre!

Tuttavia, dopo il messaggio motivazionale, bisogna parlare di realtà.

Esistono tantissime realtà nel mondo e in Italia. Ci sono momenti in cui si può rifiutare un lavoro e altri in cui si ha necessità di accettarlo.

Tranne nel caso in cui tu abbia problemi di liquidità immediata, il consiglio è di rifiutare lavori sottopagati e dedicare quel tempo a lavorare sulla tua figura professionale.

Ne ho parlato nella rubrica #writiquette sempre su Parole in Linea nell’ambito della scrittura creativa, indicando strategie e consigli, ma il succo è di creare una tua immagine professionale da mostrare nei canali più appropriati alla tua attività, in modo da comunicare al cliente perché la tua tariffa si colloca proprio nel range di mercato da te scelto.

Non esiste una tariffa giusta o sbagliata. Esiste la tariffa congrua alla qualità e al tempo con cui svolgi un determinato lavoro.

Non mi paghi per i 5 minuti in cui svolgo il lavoro, ma per tutti gli anni di studio ed esperienza che mi hanno permesso di svolgerlo in 5 minuti.

Trova la tua nicchia di lavoro

  1. Individua i tuoi punti di forza e trova una tariffa che indica quanto valgono la qualità del tuo lavoro, cosa ti differenzia dalla concorrenza (es. un occhio attento ai dettagli), la capacità di svolgerlo nei tempi stabiliti e pagando le tasse (dettaglio non indifferente).
  2. Cerca il tuo pubblico di destinazione. Cerca di capire le sue esigenze. Così come ho realizzato questo il corso Vita da Freelance ispirata dai dubbi più ricorrenti che si trovano in rete e dalle risposte, spesso, fuorvianti che seguivano, così tu puoi trovare il tuo pubblico, le persone alle quali serve la tua abilità.
  3. Segui i competitor. Ovvero la concorrenza. Guarda cosa fanno gli altri. Non perché siano più bravi, ma per capire cosa ti attira nella loro comunicazione, e cosa ti infastidisce.
  4. Cerca come se fossi un cliente e presta attenzione ai dettagli sui quali ti soffermi.
  5. Cerca l’opportunità. Cosa manca ai tuoi competitor che i clienti cercano?

Come fare a non svendersi?

Soprattutto nel mondo dei social network la parola d’ordine è apparire. Tutti condividono successi, clienti, quanto sono bravi a farsi pagare tariffe super.

Chiaramente la verità sta nel mezzo, c’è chi davvero ha un pacchetto clienti di buon livello e chi condivide solo le rare volte in cui raggiunge il budget desiderato, popolando però il profilo di tanti piccoli successi che lo fanno apparire vincente.
Questo può far venire voglia di accettare tutto al grido di “faccio esperienza” e “poi capiterà il lavoro giusto“, ma non è proprio così.

Una volta che il web ti conosce con un tariffario accetterà di buon grado vederlo scendere e meno vederlo salire.

Per cui presta bene attenzione prima di stabilire le tue tariffe. Per evitare di collocarti in un range troppo basso puoi stabilire delle pietre miliari per la tua crescita professionale:

  1. Parti dal fondo: stabilisci l’importo minimo che sei disposto ad accettare e non scendere mai oltre quello. Ti aiuterà a mostrarti coerente, consapevole e competente.
  2. Valuta il tempo secondo più aspetti. Se un lavoro richiede ricerche, studi di approfondimento, ma non è pagato in quanto la tariffa non è adeguata (sebbene sopra il tuo fondo), confronta gli impieghi alternativi di quel tempo e del suo valore.
  3. Trova il tuo prezzo, non guardare la concorrenza. Puoi usarla come base per capire il mercato, ma dovrai collocarti in un punto congruo alle tue competenze e al tuo valore.
  4. Studia il registro il tono e la comunicazione più adatta per rivolgerti a chi ha budget. Il vecchio adagio “Eh, vorrei, ma non ho soldi” spesso è una scusa per sottopagare un lavoro. Chi ha budget, competenza nel proprio lavoro, sa cosa cerca e che ognuno ha il suo lavoro e delegare è la chiave, saprà apprezzare un professionista e le sue tariffe.
  5. Sii sempre trasparente su ciò che fai, cosa consegnerai, la tariffa, eventuali costi aggiuntivi e cosa non è compreso. Ti eviterà malintesi e metterà in fuga chi gioca sul non-detto.

Come trovare clienti con un budget adeguato

Finora abbiamo visto come non svenderti, come valutare il tuo lavoro e perché non devi uniformarti agli altri, ma… effettivamente, come si trovano i clienti con il budget?

Ci sono vari modi, il primo fra tutti è la pubblicità, il passaparola, le recensioni – niente astroturfing, mi raccomando!

La cosa più importante è capire registro, tono e mezzo comunicativo. In base a questo puoi stabilire la tua strategia marketing, se assumere un copywriter, un social media manager, se è meglio usare le immagini – come nel caso di Instagram – se utilizzare un solo canale, come i social media oppure più canali, come i social network e un sito web tematico.

Scrivi un elenco di ciò che vuoi comunicare e perché il tuo lavoro vale. Parti con un testo lungo e accorcialo. Togli il superfluo e troverai le parole chiave.

Internet si basa su quelle.

In bocca al lupo.

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