L’origine del segnalibro Leggi più tardi

Il segnalibro

Il segnalibro è un oggetto utilizzato per ritrovare il punto esatto di un libro. Può essere usato come segno di riferimento per le informazioni di interesse, oppure per riprendere la lettura, di un documento dalla pagina, cui si era interrotta.

Può essere di vari materiali, tra cui tela, seta cuoio oppure metallico, di legno, plastica e cartaceo: nel primo caso generalmente si tratta di una fettuccia inserita nella rilegatura del libro, che riprende il colore e gli intarsi della copertina; nel secondo caso si tratta di oggetti confezionati separatamente dal libro e utilizzabili per i testi privi del segnalibro a corredo.1

Alcuni segnalibri sono semplici, altri recano delle magnifiche illustrazioni, spesso inerenti alle fiabe classiche, ai simboli celtici e alle tradizioni fantasy, tanto da diventare oggetti da collezione.

Cenni storici

Il segnalibro è indissolubilmente legato alla parola scritta, ai primi alfabeti organizzati in codici (di cui ti ho parlato in questo articolo). Da quando è sorta la necessità di ritrovare informazioni con semplicità è, probabilmente, nato l’utilizzo di un prototipo del segnalibro, ma le evidenze storiche ci confermano il suo utilizzo solamente dal I° secolo d.C. in poi.

Il primo manufatto, arrivato fino a noi, è un segnalibro di cuoio ornato con pergamena risalente al VI° secolo d.C., ritrovato, negli anni Venti, attaccato alla copertina di un codice copto a Saqqara, in Egitto.2

Il Medioevo

La diffusione degli scrittori amanuensi e la pratica di ricopiare e raccogliere in codici le conoscenze del passato ha esteso largamente in Europa l’utilizzo dei segnalibri nei monasteri e nelle abbazie, ma non solo: il Museo Reale del Brunei espone nella sua collezione un segnalibro, di origine indiana in avorio impreziosito da motivi geometrici, risalente al XVI° secolo.3

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Nascita ufficiale del segnalibro

La madonna del cancelliere Rolin di Jan Van Eyck, segnalibro

Nonostante l’utilizzo documentato negli ultimi duemila anni, la storiografia ufficiale attesta la nascita del segnalibro nel 1584 quando un tipografo, Cristopher Baker, presentò alla Regina Elisabetta I un libro recante un segnalibro in seta inserito nella rilegatura.

Tuttavia, i ritrovamenti storici e le raffigurazioni pittoriche antecedenti come il Bibliotecario di Giuseppe Arcimboldi, del 1566, o nel quadro La madonna del cancelliere Rolin di Jan Van Eyc, del 1433-4 si vede fermare un libro con un bottone, una sorta di segnalibro fai-da-te.4

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Epoca Moderna

La nascita della stampa, degli incunaboli, a opera di Johannes Gutenberg, è stata un’invenzione essenziale che ha sancito la sopravvivenza del segnalibro. La diffusione dei libri stampati, nelle sfere benestanti della popolazione, ha reso indispensabile l’uso di questi oggetti per ritrovare il segno nelle proprie letture, senza rovinare i libri che all’epoca erano estremamente costosi.

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Nell’età vittoriana le donne usavano dipingere e ricamare i propri segnalibri su dei nastri, creando degli oggetti personalizzati che mostravano le abilità artistiche delle dame dell’epoca, almeno fino al tardo ottocento, quando si iniziò a stampare segnalibri in forme e materiali diversi.

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Durante le guerre mondiali, in particolar modo nella seconda, il segnalibro è diventato uno strumento pubblicitario e informativo, avvicinandosi alla funzione che conosciamo oggi, elevandolo a strumento di comunicazione efficace.

Segnalibro 2.0

Con l’avvento dei lettori eBook e delle pagine web, i segnalibri sono diventati virtuali. Stringe di codice che permettono a computer ed eReader di ritrovare l’ultima porzione di testo letto, o salvare intere pagine web nei preferiti.

Tuttavia, il segnalibro tradizionale sopravvive come oggetto collezionabile, e grazie agli amanti dei libri cartacei che, oltre a usarli nelle proprie letture, li conservano gelosamente o li regalano ad altri lettori.

Curiosità sul segnalibro

Fino al XIX° secolo sono stati realizzati segnalibri dotati di una lama affilata, per dividere le pagine intonse, ovvero le pagine che non sono state divise completamente in fase di taglio, rivestendo una duplice funzione di segnalibro e tagliacarte. Fino al 1940 circa, infatti, i lettori dovevano completare il taglio delle pagine dei libri che rimanevano attaccate sull’angolo superiore. A causa di questa pratica, ormai perduta, tranne per alcune case editrici che volutamente stampano libri intonsi per regalare un viaggio nel tempo ai propri lettori, libro intonso è sinonimo di libro nuovo, ancora non letto.5

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E tu? Che tipo di lettore sei? Segnalibro tradizionale o bookmark su eReader? Va bene tutto, purché tu non sia un fan delle orecchie!

Buona lettura.

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