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Writiquette #5: logo e immagine pubblica Leggi più tardi
Bentornato al quinto episodio di Writiquette,
negli articoli precedenti abbiamo parlato delle doti basilari di un professionista, pay-per-follow e recensioni a pagamento. Questa settimana affrontiamo il tema del logo scelto e dell’immagine pubblica. Anzi, delle immagini: di te come autore, e quelle che associ alla tua figura professionale.
Writiquette
Il Logo
Partiamo premettendo che un autore non è un marchio, bensì crea contenuti. Quindi, non è obbligatorio avere un logo che ti distingue rispetto a un altro scrittore. Basta il tuo nome, o il tuo pseudonimo.
Tuttavia, esistono casi in cui pensare a un logo da associare al proprio nome di autore può aiutare molto la tua immagine pubblica:
1. Omonimia
Il caso ha voluto che esista un professionista tuo omonimo, scrittore o meno; Un logo può aiutare il lettore a distinguere il profilo adatto e trovarti sui social network.
2. Diversificare le attività
Purtroppo, non sempre gli scrittori riescono a vivere con il proprio lavoro. Ecco allora che associano altre attività, spesso inerenti alla scrittura come l’editing, la consulenza, il copywriting, ghostwriting, o addirittura un’altra professione. In questi casi, avere un logo aiuta a distinguere le diverse figure professionali;
Curare un Blog
Se curi un blog, un gruppo, o una pagina sui social network per renderti riconoscibile rispetto agli altri scrittori il logo può essere usato come immagine profilo. I profili social sono pieni di persone fotografate mentre tengono in mano il proprio libro. Dopo aver scorso qualche profilo le foto ti sembreranno tutte uguali. A meno che tu non abbia una copertina di grande impatto visivo è sconsigliabile usare una foto del genere. Meglio una foto semplice, o un logo, che rimanga impresso nella memoria degli utenti.
La tua immagine professionale
Nel mondo del digitale e dei social network, tutti vogliamo apparire belli, brillanti, giovani (o invecchiati bene), sorridenti, splendidi, in una parola: vincenti. Scegliere la foto da utilizzare sulla quarta di copertina (non sai cos’è? Leggi qui), sui profili social, per le presentazioni, diventa allora di primaria importanza.
Come dovrebbe essere la tua immagine autore? Banalmente dovrebbe comunicare qualcosa di te. La postura, il sorriso, i colori, lo sfondo dicono molto di chi sei, e ciò che ti piace. Scegliere toni cupi e abiti neri merlettati dirà che ami il gotico, usare toni pastello fa pensare più a un romance per le donne, mentre è raro negli uomini. Lo so, sembrano frasi stereotipate, ma l’impatto visivo deve tenere conto delle emozioni che una immagine suscita. Rifletti sul messaggio che vuoi dare di te. Evita di prendere la prima fotografia che ti capita, il selfie scattato mentre eri in vacanza, magari con i capelli disordinati, le occhiaie e un sorriso felice, ma stanco. Quella puoi usarla per il tuo profilo personale, per farti conoscere (te ne ho parlato qui, ricordi?). Prima di scegliere la tua immagine pubblica dai un’occhiata ai profili degli autori affermati, domanda in giro o, se ne hai possibilità, a un esperto di marketing, o meglio ancora alla casa editrice con la quale hai firmato il contratto (se ne stai cercando una, ecco qualche consiglio per scegliere quella più adatta alle tue esigenze). A parte te nessuno, più del tuo editore, sarà interessato alla buona riuscita della tua immagine pubblica: più sei appetibile per il mercato maggiori saranno le possibilità di vendere il tuo libro.
Ovviamente non farne un affare stato. Scegli la foto con serenità, non prendere la prima che ti capita, ma non lasciare nemmeno che ti blocchi. Esternalizzati, pensa come se fossi un lettore che vede la tua immagine, come la immagini? Seleziona alcune foto che si avvicinano alla tua idea e valutale. Puoi sempre farti aiutare da amici, esperti, e dall’editore, ma ricorda: la decisione ultima deve soddisfare te.
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Consiglio n. 5.1 – Evita Photoshop®
Qualunque sia la tua scelta, amatoriale o professionale, mai – ripeto mai – usare Photoshop® per ritoccare una tua fotografia. Il lettore deve riconoscerti quando ti vedrà a presentazioni, fiere, eventi. Inoltre, se avrai ritoccato parti del tuo corpo, oltre a denotare insicurezza, darai l’idea di una persona che vuole mascherare ciò che è, oppure ha qualcosa da nascondere: l’esatto opposto delle basi del marketing.
Anni fa, mi capitò di incontrare una persona a una cena, fuori da ogni contesto editoriale. Era la compagna di un mio collega: ce ne aveva parlato durante una pausa caffè, e ci aveva mostrato una sua foto su Facebook®, tutto fiero. Indubbiamente era una bella ragazza, tutta in tiro per apparire al meglio sul social network, capelli acconciati, nasino all’insù e occhioni da cerbiatta. Ci siamo complimentati con lui e poi abbiamo ripreso a lavorare. Arrivata la famosa cena, finalmente, la conosciamo di persona. Ci presentiamo, sorrisi, strette di mano, presentazioni. Appena lei si allontana per entrare nel locale ci guardiamo tra colleghi e all’unisono ci domandiamo: “Ma che si è photoshoppata il naso?”.
Ebbene, sì! L’adorabile fanciulla aveva un naso dantesco, che nel complesso non le stava neanche male, ma sulla sua foto profilo non ce n’era traccia. Riesci a immaginare la sorpresa?
Ecco, questo è esattamente quello che dovresti evitare. Sii te stesso.
Consiglio n. 5.2 – Immagine osé e percezione distorta
Oggi la percezione delle scollature è molto più tollerante rispetto al passato, tuttavia – specie per le donne – mostrare una foto con gambe e seno bene in mostra darà l’impressione sbagliata. Stessa cosa per camicie aperte a mostrare i pettorali. Tu sei un autore, non un modello o un atleta. Perciò, quello che devi mettere in mostra non è il corpo, ma il cervello. Preferisci essere ricordato per ciò che scrivi, o perché hai una bella tartaruga o un seno prosperoso? Ovviamente, curare il proprio aspetto è sacrosanto, e non devi privarti di esaltare i tuoi punti di forza, ma attento a non farti prendere la mano per lasciare il segno: potresti riuscire, ma non come avevi pensato.
Immagini associate
Nel caso tu abbia scelto di usare uno pseudonimo, o preferisca non utilizzare una foto di te, la scelta di una immagine da associare al tuo nome, reale o di penna, scegliere l’immagine pubblica è ancora più delicato. Dovrà rispecchiare ciò che sei, come vuoi apparire, e avvicinare il lettore ai social dedicati al tuo profilo autore, o ai social sui quali intendi promuovere i tuoi libri, anche se non ti vede. Anche qui, evita di scattare una foto con il cellulare. Concordo, sembra la fiera della banalità, ma vedrai che non è più così scontato se ti fai un giretto sui social network.
Ispirati guardando i profili degli altri autori, guarda le idee su Pinterest®, e poi cerca delle immagini libere da copyright anche per usi commerciali e pensa a come elaborarle. Ci sono molti programmi per manipolare le foto, ma se non te la senti puoi sempre optare per un grafico professionista, che ti aiuti a scegliere una immagine da associare al tuo pseudonimo, che parli di te, e comunichi ai lettori che dietro c’è una persona fatta di carne e ossa con la quale interagire.
Consiglio n. 5.3 – Cosa evitare
Usando immagini, o loghi, associati alla tua attività di scrittore il campo è così ampio da rendere difficili consigli di sorta. L’unica cosa che mi sento di dirti è di evitare le immagini paesaggistiche, di bambini, religione, politica e buonismo generale. Per il resto deve essere una immagine che fa pensare a te, basta tu non scelga immagini di persone scaricate dai siti di immagini gratuite. Confonderesti i lettori e, quando ti incontreranno a un evento, ti paragoneranno alla foto che hai mostrato di te e potrebbero “rifiutarla”, non perché tu sia brutto, ma perché la loro mente, ormai, ha associato al tuo nome un altro aspetto. L’ideale sarebbe contattare un illustratore, che possa disegnarti in versione fumetto: saresti sempre tu, ma senza usare una foto vera.
Grazie per avermi seguito fino a qui, ci rileggiamo nel sesto episodio di Writiquette. Se hai un logo, o una immagine autore di cui sei soddisfatto inseriscila nei commenti: lasciati conoscere; oppure, se hai dubbi sull’immagine da scegliere chiedi un consiglio.
Buona comunicazione,






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