Writiquette #1: Introduzione Leggi più tardi

Writiquette

Introduzione al galateo per Autori

Benvenuto al primo episodio di Writiquette,

questa rubrica si occupa di writing etiquette, ovvero di individuare i comportamenti più adatti per dimostrare la propria professionalità nei vari aspetti della vita di un autore. Intraprendere la carriera di scrittore non significa soltanto sedersi al computer e digitare parole: il tuo lavoro inizia da lì, ma si protrae nella promozione e nei rapporti sociali, generali e con i tuoi lettori. Abbiamo già accennato qualcosa nell’articolo sulla professionalità low-cost, e attraverso i vari episodi di questa rubrica amplieremo il discorso, e vedremo quali sono i comportamenti professionali e le insidie da evitare, che potrebbero vanificare tutti i tuoi sforzi.

Comportati da professionista

Questa frase è molto usata oltreoceano per indicare i comportamenti professionali, ma cos’è la professionalità nella scrittura? La versatilità di questa attività può rendere difficile entrare nell’ottica che scrivere sia un lavoro.

La professionalità è la capacità di svolgere la propria attività con competenza ed efficienza.

Ogni lavoro è come un iceberg: le persone vedono solo la punta che emerge dall’oceano, e la scrittura non è differente. Ogni autore affermato è consapevole di tutti gli sforzi e i fallimenti che lo hanno condotto a firmare il suo primo autografo.

Incasellare le parole, una dopo l’altra, è un’attività costellata da risate, lacrime, dubbi, gioia, rabbia, frustrazione, che si ripetono in un ciclo continuo di emozioni e sentimenti

Terminato il manoscritto inizia la fase dei sospiri: inoltri il tuo romanzo alle case editrici o, in alternativa, ti attivi per cercare un editor freelance per auto pubblicarti. Insomma, ti rendi conto di aver appena cominciato. Soprattutto, quando l’editor ti rende il file con le proprie annotazioni.

È qui che l’iceberg emerge dalle acque.

Requisiti fondamentali

Quale che sia la scelta che hai operato per pubblicare il tuo manoscritto, dovrai contattare le persone coinvolte nel processo. I primi requisiti fondamentali sono il rispetto, l’onestà intellettuale e l’umiltà.

Rispetto

Dietro ogni professionista c’è un essere umano che ha studiato, provato, messo in discussione, aggiornato il bagaglio delle proprie conoscenze. Insomma, c’è una persona che, proprio come te, ha impiegato tempo e risorse per affinare le proprie competenze.

Scegli un approccio educato e canali formali: e-mail, scheda di contatto sul sito, canali indicati sulla rete. Anche quando il contatto avviene tramite social network non dimenticare mai che stai parlando di lavoro. Evita di dare del tu al primo messaggio, ma lascia scegliere al tuo interlocutore se portare la conversazione su un piano più colloquiale.

Attendi la risposta senza pretendere rapido riscontro: ogni professionista è coinvolto in commesse e attività lavorative che potrebbero richiedere un certo tempo prima di arrivare ad attenzionare la tua richiesta.

Ringrazia sempre del tempo che ti viene dedicato, anche in caso di colloquio breve. La casa editrice o il professionista freelance hanno comunque risposto alle tue domande e, in molti casi, nelle poche righe inoltrate sono riusciti a fornirti un quadro più chiaro di ciò che ti serve: apprezza gli anni di studio ed esperienza concentrati in quel breve contatto.

Raramente accade – molto raramente – ma potresti ricevere una risposta sgarbata anche da un contatto lavorativo. In tal caso, ringrazia lo stesso: non identificarti nella maleducazione altrui.

Onestà intellettuale

Su questo argomento sono stati scritti letteralmente fiumi di parole. Spesso confusa con la normale onestà civica, si tratta invece della capacità di accettare e sostenere le correnti di pensiero diverse dalla propria. Per citare Voltaire (anche se alcuni sostengono non sia una sua frase):

“Disapprovo le tue parole, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a esprimerle”.

Siamo tutti diversi. Il bello del mondo sta nella sua varietà. Se fossimo tutti uguali la Terra diventerebbe un posto estremamente piatto e noioso – e non parlo di terrapiattismo geografico.

Ognuno deve essere libero di poter esprimere il proprio pensiero ed essere rispettato e accettato per questo. Certo, la libertà di ogni individuo termina dove inizia quella altrui, ma questo non vuol dire considerare il proprio raggio d’azione più ampio rispetto a quello del prossimo.

In buona sostanza, tratta le idee altrui come vorresti venissero accolte le tue. È un principio molto semplice, ma difficile nell’applicazione, soprattutto dall’avvento dei social network.

Mantieniti sempre distaccato: non è una questione personale

Chi non concorda con le tue idee non sta accusando te, ma affermando il proprio sé. Fino a quando ciò avviene nel reciproco rispetto, sfrutta le occasioni di scontro-incontro per imparare e migliorare.

Se riuscirai a essere intellettualmente onesto, e distaccato dal giudizio altrui, ti interfaccerai con successo sia nei contatti con le case editrici, che durante le fasi di editing e correzione di bozze.

La revisione del manoscritto metterà in discussione parole, paragrafi, capitoli, trama, personaggi e tutto il tuo mondo: accetta l’opinione altrui e valutala tenendo presente quanto detto fino adesso.

Umiltà

Questo è il punto più dolente dei tre, e anche il più correlato con gli altri due. Infatti, non si può avere rispetto degli altri, e accettare idee diverse dalla propria, se manca l’umiltà. Concludere un progetto complesso come un romanzo infonde un grande orgoglio: è il tuo bambino; il tuo capolavoro; ci hai messo dentro tutto te stesso. Sei riuscito dove altri hanno mestamente fallito. Bravo. Hai fatto il tuo dovere. O almeno ciò che desideravi. Nessuno ti darà una pacca sulla spalla: hai scelto tu di scrivere, e questo non ti pone su un piedistallo.

Parti dal presupposto che tutte le storie possibili sono già state scritte. Tutte le trame, i conflitti, gli intrecci, le ferite dell’eroe sono state esplorate da centinaia di autori prima di te. L’eroe ha viaggiato così tanto da avere la carta fedeltà dell’Interrail e millemila miglia sui voli di lusso. Fattene una ragione. Quello che puoi fare è rielaborare in chiave personale e originale le trame e i conflitti che senti più vicini a te, intrecciandoli con la tua esperienza (ne abbiamo parlato ieri nel primo episodio di Scrivi quel che sai), e adattandoli in chiave leggibile dalla società che ti circonda.

Se ci pensi Harry Potter parla dell’eterna lotta tra bene e male.

Detta così, sembra la fiera della banalità, ma converrai con me che J.K. Rowling ha saputo sviluppare questo conflitto in modo magistrale e originale. A tal proposito, guarda come si comporta con le persone intorno a sé. Studia le biografie dei grandi autori e, per quelli contemporanei, cerca su Youtube® video in cui parlano con i fan e le persone: osserva le loro espressioni, ascolta il tono di voce, studia il modo in cui si approcciano al prossimo. Sono arroganti? Difficilmente un bravo professionista si rivolgerà sgarbato al prossimo. Più si scende la scala della notorietà è più è facile incontrare la maleducazione. Quando si trova agli alti livelli cerca la causa: indole, perdita del contatto con la realtà, problemi psico-fisici; ascolta l’opinione di chi è stato trattato male, sia attraverso le interviste, che i video caricati in rete.

Raramente, un grande autore arrogante, o maleducato, rimane molto sulla scena. Rispetta sempre le persone intorno a te, a partire dagli addetti ai lavori fino ai lettori, con cui hai stipulato un patto ben preciso.

Writiquette

Consiglio n. 1

Visiona i profili social di tre autori affermati, e di tre autori emergenti, e annota le differenze su come si approcciano alle persone, sia nella promozione, che nelle normali relazioni sociali. Cosa postano? Come reagiscono alle critiche? Quali contenuti mettono in evidenza e quali ignorano?

Per quanto possibile, cerca di capire chi si comporta in modo professionale e educato per attitudine e chi per dovere. Questa seconda categoria, oltre a non avere vita lunga a livello lavorativo, prima o poi metterà un piede in fallo. Sii te stesso, comportati con umiltà e rispetta il prossimo: tutti lavorano, tutti hanno problemi – grandi o piccoli – e ogni persona intorno a te vuole essere rispettata umanamente e professionalmente.

Grazie per avermi seguito fino a qui, ci rileggiamo nel secondo episodio, e non dimenticare di scrivere nei commenti le differenze che hai notato seguendo il consiglio #1.

Buona comunicazione,

Cristina Mantione

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