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3 motivi per leggere il manuale di scrittura creativa di Marco Lazzarotto – Tutto il resto è noia Leggi più tardi
Recensione del manuale di scrittura creativa di Marco Lazzarotto – Tutto il resto è noia
Destare l’attenzione del lettore
Come la celebre canzone di Franco Califano, questo manuale, compatto ma esaustivo, si occupa della noia in tutti i suoi aspetti.
La noia di essere uno scrittore: eh, già! Perché quando ti accorgi che scrivere non è solo fantasticare su trama e personaggi, ma devi stare con il sedere incollato alla sedia per ore a scrivere anche le scene che non ti piacciono, ecco… lì, è tutta un’altra storia.
Autore: Marco Lazzarotto
A cura di: Scuola Holden – Zoom Academy
Titolo: Tutto il resto è noia
Lunghezza: 85 pagine
Formato: eBook
Pubblicato da: Feltrinelli Editore (fonte: Amazon)
La noia è soggettiva, tanto per un lettore, quanto per uno scrittore. Eppure, esistono luoghi della narrazione ben precisi, che si dovrebbero evitare come la peste, per non rischiare di schiantarsi contro banalità, stereotipi, passaggi ridondanti e, in ultima istanza, annoiare a morte il lettore.
Marco Lazzarotto – Scrittore
Così inizia la quarta di copertina (per conoscere la differenza con la sinossi, leggi questo articolo) di questo breve manuale di scrittura creativa.
In genere, a chi inizia a studiare e cerca un manuale di scrittura creativa cerco di consigliare saggi relativi alla struttura narrativa, come Vogler; alla psicologia dei personaggi, come le Lezioni di scrittura creativa della Gotham Writer’s Workshop. Questa volta invece ti voglio annoiare. Sì, perché la noia fa parte di noi, della società moderna:
- ci annoiamo a svolgere sempre lo stesso lavoro;
- ci annoiamo davanti agli imprevisti che ci cambiano la routine;
- ci annoiamo quando scriviamo alcune scene di un libro
- ci annoiamo perfino quando ne leggiamo uno… se non è strutturato bene.
Talvolta siamo talmente annoiati da annoiarci di essere annoiati (ok, questa forse è un po’ troppo persino per Jack Sparrow!), ma il punto è che la noia è contagiosa e induce il lettore a chiudere il libro.
L’ispirazione da sola non serve a niente. Ci vuole disciplina: devi restare alla scrivania anche se non ti viene in mente niente.
Marco Lazzarotto – Scrittore
Tutto il resto è noia va letto riflettendo sul proprio lavoro. Personalmente, l’ho letto così: scorrevo le pagine e identificavo mentalmente gli errori commessi nei miei scritti; ogni volta che mi veniva in mente una scena che avevo scritto in cui riscontravo similitudini con quanto stavo leggendo mi fermavo e pensavo a come modificarla, valutavo lo show don’t tell, e alla fine, ho riscritto intere parti.
Questo è il classico manuale di scrittura creativa che non serve a insegnarti l’arte della scrittura creativa – a meno che non stai iniziando la tua formazione da qui –, in quanto vi sono dei contenuti presenti anche in altri manuali analoghi.
Tutto il resto è noia ti aiuta a valutare le pagine già scritte, e le scene in corso d’opera, correggendo il tiro. Obbliga la tua mente a focalizzarsi sugli errorucci veniali, quelli che chiamo i tuoi “Gollum mentali“: ovvero tutte quelle parti che sai che non funzionano, ma che non vuoi cambiare perché ti ci sei affezionato.
Per quanto mi riguarda, ho letto questo manualetto, e lo rileggo di tanto in tanto (magari lo sfoglio), quando devo tagliare. Per cui mi sento di consigliarne, se non lo studio, almeno una letta.
Da leggere perché: | Da evitare se: |
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