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Libri cattivi: occhio critico nella scrittura creativa, nell’editing e nella correzione di bozze. Leggi più tardi

Libri cattivi

La scrittura ha mille percorsi

Quando ho iniziato a studiare attivamente la scrittura creativa, nel 2012, ho cominciato a leggere manuali, seguire corsi che trattavano, direttamente o indirettamente, l’argomento fino ad arrivare all’editing e alla correzione di bozze.

Autori, editor e correttori di bozze raramente seguono un percorso standard: c’è chi si laurea, generalmente in scienza della comunicazione e, poi, si specializza in editoria; chi sceglie lettere, chi viene da un altro campo e segue corsi di editing e correzione di bozze, chi si forma sul campo, affiancato da colleghi più esperti, le possibilità sono tantissime. Non esiste un’unica via. Stesso discorso vale per chi vuole emergere come e affermarsi come scrittore professionista di romanzi.

Benché non smetterò mai di sostenere lo studio alla base di ogni professione, in questo campo l’esperienza conta tantissimo. Sia come scrittore sia come editor l’occhio critico si forma sul campo.

Editor e Scrittore

L’occhio critico

Scrittore, editor e correttore di bozze hanno in comune la necessità di conoscere le tecniche di scrittura, come lo show don’t tell, il punto di vista, la grammatica, la punteggiatura, la formattazione, i cliché e gli errori tipici da evitare per confezionare un romanzo che funziona.

Per impararli c’è poco da girarci intorno: devi studiare, leggere e scrivere e avere l’umiltà di mettere in discussione il tuo lavoro.

Affinare l’occhio critico

I libri cattivi

Qualunque sia il tuo percorso, in rete avrai trovato consigli che ti dicono di studiare, di seguire qualche corso di scrittura creativa o di editing; c’è chi parlerà fino allo sfinimento dei manuali di scrittura creativa (se non l’hai fatto in questa sezione te ne consiglio alcuni che ho studiato fino a consumarli) e chi ti dirà che sono il male da evitare. Ti diranno di leggere i grandi autori, di riscrivere le scene che ti sono piaciute alla ricerca del tuo stile di scrittura, ma nessuno ti avrà mai consigliato di leggere i libri cattivi.

I grandi autori, classici o contemporanei, ti insegnano a scrivere una prosa fluida, dalla punteggiatura funzionale. Certo, le eccezioni esistono, ma in linea generale dai grandi autori c’è sempre da imparare, non tramontano mai.

Il dilemma è nato quando sono incappata nei libri cattivi. Ma cosa sono? Ammetto che se stai pensando al libro-mostro di Harry Potter non posso darti torto, ma sei sulla strada sbagliata.

I libri cattivi sono tutti quei romanzi, racconti, antologie, e storie scritti male, perché acerbi, non editati, privi di punteggiatura corretta e con tutti i possibili errori di tramastruttura e incoerenza che si possano immaginare.

All’inizio chiudevo questi libri infastidita e arrabbiata. Sì, arrabbiata. Avevo perso tempo e denaro in un romanzo che non creava la magia di trasportarmi nel suo mondo. Notavo tutte le imperfezioni riga dopo riga: quel personaggio non era coerente, due pagine prima ero a cena con l’Imperatore Costantino e adesso salta fuori una penna stilografica! Insomma, uno stillicidio di inesattezze e verbi sballati.

Poi, ho cominciato a soffermarmi sugli errori e riflettere su come avrei potuto migliorarli, scriverli a mia volta – è un ottimo esercizio di scrittura creativa, che ti consiglio. Alla fine, ho cominciato a studiare i libri cattivi. Li cercavo di proposito. Ho iniziato ad analizzare la loro struttura, il modo in cui iniziano, il modo in cui vengono chiuse – o dimenticate – le trame aperte nei primi capitoli; mi sono segnata le domande che mi sorgevano, dove leggevo con fatica; ed è stato allora che la mia formazione, come editor e correttore di bozze, ma anche nei miei scritti, ha mostrato i miglioramenti più evidenti.

Ovviamente, senza gli studi precedenti non sarei stata in grado di percepire gli errori e migliorare, ma leggeri romanzi incoerenti e pieni di buchi nell’ambientazione, trama e coerenza è il più bel regalo che tu ti possa farti per migliorare il tuo stile di scrittura.
Le emozioni che proverai, ogni volta che la credenza secondaria si rompe e tornerai alla consapevolezza che si tratta di un racconto, imprimeranno nella tua mente l’errore che ti ha disturbato. Provare per credere.

Libri cattivi

Quali scegliere

Puoi scegliere libri ad ambientazione ucronica, reale, oppure fantasy. Personalmente, preferisco le ambientazioni basate sul mondo reale o, al massimo, ucronico: mi forniscono spunti per approfondire la storia. Inoltre, è più facile accorgersi degli errori e delle incoerenze.

Inizia con questi due tipi di ambientazione. Quando ti sentirai sicuro potrai passare alle ambientazioni fantasy: ovvero, quelle inventate completamente dall’autore.

Infatti, è più difficile rendersi conto se ci sono inesattezze di un mondo inventato. Ogni incongruenza potrebbe essere voluta o frutto di un evento che verrà spiegato successivamente. Comincia annotando le domande che ti sorgono durante la lettura. Con il tempo imparerai a capire cosa non funziona anche nei mondi fantastici.

L’ideale è alternare un libro cattivo e uno buono. Altrimenti, corri il rischio di assuefarti a uno stile e non accorgerti più degli errori.

Cosa ne pensi di questo metodo? Raccontami la tua esperienza nei commenti! Oppure, condividi l’articolo sui social network e parlane con i tuoi amici.

Buona lettura.

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