Shane Kuhn – Il manuale dello stagista killer Leggi più tardi
Shane Kuhn
Il manuale dello stagista killer
John Lago non è un tipo raccomandabile. Eppure, nel suo mestiere è il migliore. Lavora come stagista presso un prestigioso studio legale di Manhattan e passa le sue ottanta ore settimanali portando caffè, rispondendo al telefono e occupandosi di quelle incombenze che per gli altri impiegati sono solo perdite di tempo. Ma non è questa la sua specialità: John Lago è al soldo della Risorse Umane s.r.l., un’agenzia di collocamento che funge da copertura per una rete di killer professionisti da infiltrare nelle aziende. Il loro obiettivo è eliminare i dirigenti corrotti, e a soli venticinque anni John è già uno dei migliori sicari di New York. Gli stagisti, si sa, sono invisibili, il che garantisce la copertura perfetta per raccogliere informazioni e portare a termine un lavoro pulito. Il compito di John è far fuori uno dei partner dello studio legale, tra gli uomini più inavvicinabili della città, ma le cose si complicano più del previsto. Sulle tracce del suo obiettivo c’è Alice, anche lei stagista presso lo studio e anche lei infiltrata, questa volta dall’FBI, che si rivelerà la rivale più dura – e seducente – che John abbia mai affrontato.
Il manuale dello stagista killer
Un thriller irriverente, cupo, spavaldo, entusiasmante.
Qualche mese fa cercavo un thriller che tenesse vivo l’interesse, senza disdegnare un po’ di leggerezza. Il manuale dello stagista killer mi ha incuriosita già dal titolo (per conoscere l’importanza del titolo in un romanzo, leggi questo articolo).
All’inizio ho pensato fosse una storia sul genere “come uccidere il capo”. La quarta di copertina (che non è la sinossi) ha fugato ogni dubbio con il suo stile diretto.
La narrazione in prima persona e la voce ironica del protagonista hanno fatto il resto. Scritto come un manuale vero e proprio, John Lago spiega al lettore i requisiti fondamentali per diventare un killer professionista, primo fra tutti: saper preparare un ottimo caffè.
Inutile dire che la premessa mi ha conquistata.
John Lago si rivela attraverso i capitoli e le regole del mestiere e regala un finale che sorprenderà persino lui.
La narrazione è diretta, i toni sono forti e spesso violenti, in linea con la vita di John Lago. Prepara un buon caffè e non ci saranno altri problemi, per il resto nella sua vita non sembrano esserci altri momenti di piacere. L’ironia è la chiave per sopravvivere, oltre a un bel caricatore di scorta e armi nascoste un po’ ovunque.
Se cerchi la coerenza con il mondo reale, metti via questo libro. Altrimenti, preparati a entrare in una versione a tinte cupe di un Tarantino degno dei suoi tempi: violenza esagerata, battute a effetto e humour nero.
Come ogni specialista del suo campo è difficile ucciderlo, anche al limite dell’impossibile, eppure c’è qualcosa che nemmeno lui ha calcolato: Alice.
Brillante associata dello studio legale giocherà una partita senza esclusione di colpi con John Lago in un tira e molla che potrebbe far perdere di vista al nostro eroe il suo obiettivo: completare la missione assegnata.
Il Messaggio del Romanzo
Seppure con una massiccia dose di americanismo e scene del tutto inverosimili, questo libro mette in luce la condizione di invisibilità degli stagisti.
In pochi ricordano il loro nome e sempre, rigorosamente, solo quando devono appioppargli lavori rognosissimi, delicati, ma soprattutto urgenti, urgentissimi, al punto che sono scaduti proprio il giorno prima.
Ironia della sorte, agli stagisti vengono spesso accordati fiducia incondizionata e accesso ai più alti livelli, ma se chiedi alla dirigenza chi era quel ragazzo in completo e occhiaie, o la giovane con lo chignon e le ballerine, in pochi ricorderanno di averli nemmeno visti… a meno che non abbiano combinato qualche guaio. In quel caso, il loro nome sarà sulla bocca di tutti i membri della società: dall’usciere al megadirettore galattico.
Al pari di uno stagista, John Lago sembra un fantasma: si conosce poco o niente della sua vita passata e di come sia arrivato a svolgere un lavoro così rischioso. Interessante l’analogia con la quale il suo ruolo diventa lentamente indispensabile ai piani e al contempo si dirada la nebbia sul suo passato fino a tornare all’infanzia.
Pro e Contro
“Stanotte mi farò un bel giro sull’Espresso delle cazzate. È uno dei miei rituali quando mi preparo per una missione e vi suggerisco caldamente di adottarlo.”
John Lago
- Ironico;
- Irriverente;
- Non ci sono tempi morti;
- Incuriosisce;
- Fa riflettere sulle condizioni di lavoro;
- Molti americanismi;
- Violenza e linguaggio scurrile;
- Alcune scene inverosimili;
Allora? Sei pronto a timbrare il cartellino?
Buona lettura,
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